Il sapere comune attribuisce ad ogni Segno zodiacale determinati significati e “caratteristiche”, per cui appartenere ad un determinato Segno significa essere fatti in un certo modo: il Capricorno è freddo, calcolatore e ambizioso; la Bilancia è raffinata e socievole ma perennemente indecisa; i Pesci sono troppo fuori dalla realtà per fare quadrare i conti; l’Ariete è impulsivo e temerario e agisce senza pensare, e così via.
Ora, i Segni zodiacali offrono effettivamente una descrizione della personalità, ci dicono qualcosa della persona ma tantissimo di quella persona resta fuori da una descrizione che si limiti al Segno solare.
Limitarsi al Segno zodiacale è dunque estremamente riduttivo. Basti pensare che nella Carta Natale di ciascuno (cioè nell’Oroscopo di nascita) si intrecciano insieme ben tre sistemi di simboli, i Segni, i Pianeti e le Case, collegati tra loro da diversi aspetti.
La chiave per capire l’astrologia sta proprio nel comprendere che questa disciplina non ha la funzione di descrivere qualcosa di immutabile, quanto quella di aiutare a crescere, a intensificare la consapevolezza di sé e a cambiare consapevolmente.
Come? Ritornando ad includere nella normalità le influenze che regolano la vita sul nostro pianeta.
Il Sole, nella nostra carta di nascita, rappresenta la nostra identità, il nostro Io e ci indica la strada che dobbiamo percorrere per realizzare il nostro bisogno di autoespressione. O meglio, ci indica la direzione, perché le strade in realtà sono tante.
Dunque, per raggiungere l’Autorealizzazione, l’Individuazione, ciascuno di noi deve compiere un viaggio e, alla fine di un viaggio, non si è mai quelli che si era prima.
Come sarà il viaggio, lo si vedrà strada facendo, poiché, di volta in volta, siamo sempre liberi di fare una scelta piuttosto che un’altra. Dunque, crescita, evoluzione, potenzialità, cambiamento! Questo ci dovrebbe interessare.
Cosa se ne fa un nativo dell’Ariete, della pura descrizione dei tratti dell’Ariete? A cosa può servirgli sentirsi dire di essere temerario, impulsivo, di essere desideroso di concretizzare velocemente le cose e così via? Direi a niente, anche perché probabilmente questi tratti del suo carattere già li conosce.
Più interessante potrebbe essere per un Ariete sapere che il suo viaggio starà nell’imparare a trasformare la sua “aggressività” in energia direzionata, a ritrovare la propria interiorità, a contattare il mondo del pensiero e del sentimento con i quali non è in contatto all’inizio del suo viaggio.
L’interpretazione della Carta Natale, infatti, se da un lato mette in luce le predisposizioni, dall’altro promuove crescita e cambiamento.
Noi non siamo condannati ad essere confinati entro i tratti che solitamente appartengono alla descrizione del nostro Segno.
Ma, da dove provengono i diversi significati e la serie di caratteristiche che siamo soliti attribuire ad ogni singolo Segno? Vi è una logica sottostante?
Lo Zodiaco è una fascia immaginaria, concentrica all’Eclittica (percorso apparente del Sole) entro cui sono compresi i movimenti orbitali dei pianeti del Sistema Solare.
Graficamente lo Zodiaco è un cerchio in cui vengono rappresentati i 12 Segni zodiacali, ognuno dei quali occupa una porzione di 30°. A scanso di equivoci è bene sottolineare che non vi è corrispondenza tra i Segni e le costellazioni omonime, cioè Segni zodiacali e Costellazioni non sono la stessa cosa.
Da un punto di vista astrologico lo Zodiaco è da intendersi come un vero e proprio viaggio simbolico, cioè un percorso evolutivo attraverso le 12 fasi di esperienza rappresentate dai segni, tutte necessarie alla costruzione della personalità del singolo individuo.
La prima cosa da comprendere dunque è che nessuno incarna totalmente un Segno.
I Segni Zodiacali vanno, infatti, intesi come 12 modelli primari di energia e nessuno nasce totalmente privo dell’energia simboleggiata da un Segno. Tutti noi abbiamo qualità cancerine (sensibilità); gemelliane (curiosità); taurine (volontà); arietine (coraggio) perché ognuno di noi è una sintesi di tutti e dodici i Segni, solo che quello solare è quello più enfatizzato.
Il percorso zodiacale rappresenta dunque il percorso necessario all’Uomo completo. Per raggiungere la sua piena integrazione l’individuo deve passare attraverso tutte le fasi che i segni rappresentano. Ma il percorso zodiacale rappresenta anche il modello di sviluppo archetipo delle fasi di esperienza dell’Uomo universale, ovvero delle fasi che l’intera Umanità deve compiere per raggiungere la sua piena integrazione.
Per provare a chiarire il concetto. L’Ariete è il primo segno dello Zodiaco, archetipo dell’inizio. Essere il primo, essere colui che, uscendo dal caos primordiale, da l’avvio al processo; questo è il significato di questo segno, la matrice da cui derivano tutte le qualità che siamo soliti attribuirgli. Chi ha forti valori Ariete, ad esempio, tende ad avere una personalità che si afferma attraverso l’azione fine a sé stessa. In questa fase abbiamo a che fare con l’energia allo stato puro. Coraggio, vitalità, incoscienza. All’Ariete segue il Toro. Dopo l’incandescenza dell’Ariete, dopo lo slancio necessario per iniziare ed emergere, la consapevolezza cerca un po’ di pace, cerca un ancoraggio. Non è più tempo di azioni fine a se stesse ma di concreta produttività. Questa è la matrice del Toro, il suo significato archetipo. Di nuovo, è da questa matrice che derivano le qualità che attribuiamo al Toro. Ricerca di sicurezza, concretezza, realismo, attaccamento ai beni materiali. Al Toro seguono i Gemelli, e così via….
Segno dopo segno compiamo il nostro ciclo esistenziale, costruiamo la nostra identità.