Perché A PARITA’ DI DOTAZIONE INIZIALE, DI STRUMENTI, POSSIBILITA’ E CIRCOSTANZE alcuni sembrano vivere una vita soddisfacente, piena e riescono ad affrontarla come fosse un fantastico viaggio mentre altri sembrano essere sempre insoddisfatti, infelici e affrontano la vita come fosse una sorta di maledizione?
Se è vero che nella prima parte della nostra esistenza la nostra possibilità di intervento può essere alquanto limitata e determinata dal fatto che nasciamo in una certa famiglia, con un determinato bagaglio genetico, in uno specifico contesto sociale e culturale, è altrettanto vero che da un certo momento in poi, abbiamo teoricamente la possibilità di diventare pienamente consapevoli che NON C’E’ NESSUN COPIONE DA SEGUIRE e che si può cercare di prendere coscienza dei propri mezzi, del proprio potenziale, dei propri limiti e del perché FACCIAMO QUELLO CHE FACCIAMO. Così facendo, la vita può essere reinterpretata, risignificata, condizione necessaria per aprirla a una POSSIBILE NUOVA DIREZIONE, non più contaminata dal passato personale.
Dunque, una possibile risposta alla domanda iniziale potrebbe essere che è proprio il livello di consapevolezza e la capacità o meno di rielaborare che fanno la differenza.
In un tema natale IL SOLE, LA CASA in cui è posto e GLI ASPETTI che forma, simboleggiano IL NOSTRO PROGETTO DI VITA – da dove partiamo e dove dobbiamo arrivare – quali ambiti ed esperienze saranno più significative alla sua realizzazione, cosa dovremo integrare, sviluppare o trasformare lungo il nostro personale viaggio.
Essere consapevoli del proprio progetto, individuarlo è dunque un passo fondamentale, imprescindibile per “prendere in mano” la propria vita.
In ogni singola esistenza si presenta ad un certo punto l’opportunità di sapere CHI SIAMO, di riconoscere che ognuno di noi ha un destino unico e speciale che DEVE ESSERE CONQUISTATO.
Joseph Campbell, avendo studiato le mitologie di ogni epoca e di tutto il mondo, ha teorizzato che vi sono leggende e miti che raccontano sempre lo stesso viaggio: IL VIAGGIO DELL’EROE. Marco Polo, le fatiche di Ercole e tutti i racconti mitici dei viaggi iniziatici, raccontano sempre la stessa storia archetipica, ed essa è così universale e potente che è stata ripresa di continuo anche nei tempi moderni in letteratura e cinematografia, perché, ad es. Il Signore degli Anelli narra lo stesso viaggio.
Il viaggio dell’eroe inizia come una CHIAMATA.
Quando ci troviamo in circostanze che percepiamo come opprimenti, quando realizziamo che la nostra vita non ci soddisfa, quando non ne percepiamo più il senso, o anche quando ci sentiamo bloccati e desiderosi di altro, ci viene offerta la possibilità di iniziare un CAMMINO DI TRASFORMAZIONE.
Ma, la paura del cambiamento, un senso distorto del significato della parola fallimento, l’incapacità di andare oltre le nostre “piccole” idee, una percezione errata dei nostri limiti e delle nostre possibilità, possono farci resistere alla chiamata, non farci rispondere e in questi casi il prezzo che si paga è altissimo perché la vita si rinsecchisce.
Astrologicamente parlando la “chiamata” corrisponde a quei transiti che innescano crisi di valori o “esistenziali”: Saturno di transito sull’ascendente, un ritorno di Saturno, Plutone congiunto al Sole, Urano su un punto chiave del tema e così via.
Sappiamo che ogni transito ci prepara un palcoscenico ma che il ruolo che reciteremo dipende da noi.
Vale la pena ricordare che in qualsiasi viaggio dell’eroe, anche il più difficile e tormentato, gli amici e gli aiuti esterni non mancano mai.