Per gli antichi, prima dell’accettazione del Sistema Eliocentrico, l’osservazione dell’andamento dei pianeti rappresentava, almeno  in relazione a certi fenomeni,  una sorta di mistero.

Oggi, a differenza di allora, noi sappiamo  che ciò che osserviamo dalla Terra non è ciò che realmente accade in cielo. Dalla Terra infatti, il cielo SEMBRA ruotare da Est verso Ovest mentre in realtà è la Terra a ruotare da Ovest verso Est.

Così oggi appare chiaro che talvolta i pianeti SEMBRANO rallentare, fermarsi e invertire il senso del loro  moto ma che ciò è solo frutto di un effetto ottico dovuto al fatto che osserviamo il loro moto dalla Terra (per inciso, quando un pianeta è retrogrado è nel punto della sua orbita più vicino alla Terra stessa).

Solamente il Sole e la Luna ci appaiono  sempre in moto diretto, perché il centro attorno al quale ruotano coincide con  il nostro stesso  punto di osservazione.

In astrologia i transiti sono i veri movimenti fisici dei pianeti intorno al Sole ma come osservati dal punto di vista terrestre. La retrogradazione dei pianeti non è dunque qualcosa di reale, ciononostante,  secondo molti studiosi di Astrologia  nell’energia di tali pianeti ci sarebbe un qualcosa di particolare, un pianeta retrogrado  funzionerebbe in maniera differente: per alcuni funzionerebbe in maniera diversa, insolita ma non necessariamente in peggio, per altri invece il significato sarebbe sempre negativo (ad esempio per la tradizione astrologica esoterica).

E’ bene sottolineare che sull’argomento non ci sono una visione e una interpretazione univoche. Per alcuni, la direzione invertita del moto implica che anche l’espressione dell’energia simboleggiata da quel pianeta lo sia, dunque un pianeta retrogrado verrebbe vissuto più verso l’interno che verso l’esterno.

Per altri, i pianeti retrogradi indicano una difficoltà vera e propria, un blocco, relativamente all’espressione libera di quella energia e ai valori corrispondenti, arrivando a vedere in questi una sorta di lato ombra.

Per altri ancora la questione retrograda, nel tema individuale,  non riveste tutta questa importanza e, personalmente, mi sento più in sintonia con questa lettura. Se, ad esempio, in un soggetto vi è difficoltà a manifestare in modo equilibrato le funzioni marziane, se queste sono represse o esplodono in modo poco controllato  o del tutto  incontrollato, lo vedremo sicuramente da altre configurazioni del tema, oltre che, eventualmente,  dalla posizione retrograda di Marte.

Avere nel proprio tema natale due o anche tre pianeti retrogradi (indicati da una R accanto al simbolo del pianeta) di fatto  è la norma e, ad esempio, personalmente ne ho tre.  Questo è facilmente comprensibile, basti pensare che il moto retrogrado di Venere o Mercurio dura diverse settimane e  quello dei pianeti da  Giove a Plutone dura parecchi mesi.  Nella mia personale esperienza, quando ho verificato un malfunzionamento di qualche pianeta, più che la sua posizione retrograda erano evidenti le lesioni allo stesso.

Diverso è il discorso in relazione ai transiti, settore in cui vale la pena tenere in grande  considerazione il fatto che un pianeta sia diretto o retrogrado:  divenendo retrogrado, il pianeta transita avanti e indietro più volte sul punto radix implicato,  a prescindere da come si intenda il dispiegarsi del  processo evolutivo  simboleggiato dal pianeta stesso.

Anche in questo caso l’interpretazione del fenomeno non vede però tutti d’accordo. Per alcuni la retrogradazione può essere vista come un’opportunità positiva dato che lo stesso punto del tema viene sollecitato più volte. Per altri, invece, è un periodo cui prestare attenzione perché potrebe riservare brutte sorprese al punto che si ritiene opportuno rinviare scelte o inizi di attività

Per concludere, la mia personale opinione è che, proprio perché le letture di questo fenomeno sono molteplici e variegate, soprattutto quando si è all’inizio e non si ha grande dimestichezza con la materia, non metterei troppa enfasi sull’analisi dei pianeti retrogradi che potrebbe addirittura generare confusione.