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“Ciò che è sotto è come ciò che è sopra. E ciò che è sopra è come ciò che è sotto, così che il miracolo dell’Uno può compiersi.” – Tavola Smeraldina

Sono sempre più persuasa che una comprensione profonda della disciplina astrologica e un genuino  riavvicinamento ad essa, possa essere un vero e proprio antidoto allo spaesamento con cui l’uomo “moderno” sta facendo da tempo i conti.

L’aver perduto il contatto vitale con le stagioni e con  la natura ha  implicazioni molto più gravi e serie  di quanto si possa immaginare.

Già più di 20 anni fa André Barbault scriveva: “Divenuto sulla terra un re ubriaco dei suoi progressi tecnologici, l’uomo d’oggi è arrivato a credersi una creatura a parte, liberata dalla natura, sfuggita all’ambiente sinfonico in cui si legano le cose di questo mondo, una specie di “snaturato” estraneo all’universo, fuori dalla legge del cosmo”.

Non si può negare che l’uomo moderno tende infatti a considerarsi altro rispetto alla natura, tende a considerarla come qualcosa di esterno a sé, di cui egli è solo spettatore, peraltro uno spettatore totalmente irrispettoso.

La cosiddetta coscienza scientifica, portatrice di questa visione dualistica, utilizza i suoi specifici parametri per cercare risposte e, più essa avanza, più l’uomo perde i suoi punti saldi di riferimento.

Al contrario l’astrologia rifiuta la distanza tra il Sé e il Mondo, oppone al  sapere parcellizzato un sapere capace di riconoscere il valore della complessità e capace di riconoscere  le consonanze con l’esistenza umana.

Per questo motivo, per inciso, è di fondamentale importanza a mio avviso  che si rivendichi con forza che l’astrologia è una disciplina esoterica e non una scienza.

La vita degli antichi si basava, senza eccezioni, sul ciclo naturale della vita vegetativa. La prima grande analogia da sempre fatta dagli astrologi è sicuramente quella tra i segni zodiacali e le stagioni, dunque in primis i 12 segni sono in analogia simbolica con il ciclo naturale.

Un determinato segno zodiacale non corrisponde ad un “gruppo di stelle” ma ad una precisa  porzione dello zodiaco e ad una determinata fase dell’orbita della Terra intorno al Sole, ovvero ad una determinata stagione.

Per usare le parole di Steven Forrest, “i cambiamenti stagionali quindi, non le stelle, sono il cuore del simbolismo dei Segni”.

Le stagioni si susseguono, una dopo l’altra, così come i Pianeti,  forze vitali, ritornano esattamente al loro punto di partenza.

L’astrologia interpreta dunque  l’ordine ritmico della vita e ci consente di fissare punti di riferimento, facendoci  comprendere che c’è un ordine sottostante e un tempo per ogni cosa, sia a livello individuale che collettivo. 

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